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![]() Regna, su questo mese dell’anno alle soglie dell’Inverno, il grande Giove, Re degli Dei e, si potrebbe dire, anche di tutti gli esseri viventi, dato il ruolo che esercita negli organismi umani. “Nel corpo umano Giove è simbolo della ghiandola endocrina, l’ipofisi, o meglio del gruppo ipotalamico, attorno a cui ruota tutto il nostro metabolismo. – scrive infatti Angelo Angelini ne il Volo dei Sette Ibis, a pag. 137 e oltre – Il centro ipotalamico è il punto da cui partono gli ordini per tutte le altre ghiandole endocrine e nulla accade nel nostro corpo senza il suo beneplacito. L’ipofisi dunque governa su tutte le altre funzioni, come Giove, il Re degli dei, che non potrebbe essere tale se Saturno, la Luce Incarnata divenuta tenebra, non gli avesse creato le premesse e l’ambiente in cui operare.” Il complesso e profondo lavoro degli ormoni regolati dall’ipofisi viene adombrato e spesso svelato dai miti, dai rapporti tra gli dei, tra gli dei e gli uomini e le forze della Natura. In questo ricchissimo simbolismo le piante svolgono un ruolo molto rilevante e preciso, come conferma la loro importanza nei miti e nei riti di tutte le culture.Le piante gioviniane, proprio per il loro rapporto con la più profonda attività Vitale,esprimono spesso, nelle narrazioni tradizionali e religiose, nelle ritualità e nell’iconografia antica, la funzione di Piante Madri, alla radice della generazione dell’umanità. Tra queste, come ben sappiamo, il Melo, Malus communis, l’Albero che la Bibbia pone al centro dell’Eden, la cui ricchissima simbologia suggerisce i rapporti tra sessualità e conoscenza. Ricordiamo anche la Mela d’Oro del Giardino delle Esperidi, meta di una fatica di Ercole, l’undicesima, che aprirà la strada alla sua vittoria finale attraverso la dodicesima e ultima impresa. Nelle tradizioni celtiche e nordiche la mela è cibo d’immortalità, proviene dal mondo degli dei, ed è donata agli uomini e agli eroi che la meritano per prolungare la vita, sconfiggere la fame, la sete e le malattie. La sua simbologia è profondissima. Sappiamo che il nome di Avallon, l’isola dei Beati, significa “isola delle Mele”, come testimoniano il nome della mela in inglese Apple e in tedesco Apfel. La mela è anche “bevanda magica” e panacea di tutti i mali grazie alle proprietà del sidro e del succo chiamato “agresto”, ottenuto dalle mele ancora verdi. Dal nome latino di questo frutto deriva invece il termine “pomata”, un tempo a base di polpa di mele, indicato per combattere i segni del tempo e restituire giovinezza alla pelle.
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Ottobre 2016
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